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In un mondo di guru
vorrò esser ricordato
perché asino

Dante è un asino, e come da tutti gli asini si viene colpiti dalle sue lunghe orecchie, dalla pesante testa e il caratteristico ragliare.
Tutti, ma propri tutti, immaginano che perché asino sia pigro, cocciuto, ostinato fino alla stupidità.

Non per niente si usa dire: “Non fare l’asino”, “Sei proprio un asino” e “Sei pigro come un asino”… probabilmente si deduce ci sia un perché ben fondato.
Ma questo pensiero comune corrisponderà alla realtà? Cosa ne sapete Voi veramente di questo animale?

Dante è un asino sì, ma che per le sue caratteristiche di resistenza è il compagno di lavoro ideale, nei lavori rapidi e frequenti e nella realizzazione dei lavori “pesanti” che nessuno vorrebbe fare. Quei lavori stancanti, che fanno perdere la vista, scoppiare le meningi per la concentrazione necessaria…

Tutto questo non è altro che lavoro per Dante!

Incolpare Dante di essere pigro, solo per il fatto di essere effettivamente un asino, è un sacrilegio. Dante non solo lavora in modo instancabile, ma lavora anche molto volentieri e in modo estremamente efficace, se non gli si chiede troppo e se ci si ricorda di gratificarlo 🥕.

Voi lavorereste per niente? per non esser riconosciuti? per non avere soddisfazione da quel che fate? Io ne dubito.
Dante e il suo lavoro sono un bene prezioso.

Dante si caratterizza per intelligenza e umiltà.
Mai nei suoi discorsi lo si potrà sentire paragonarsi al più nobile cavallo, la presunzione non è caratteristica che gli appartiene.
Di certo, però, sarebbe sbagliato che per questo suo approccio umile e mai fuori dalle righe, un asino come Dante venga considerato di meno di un cavallo di pura razza: Dante di certo non è da meno.

Se ad esempio un asino si ferma su una strada diritta e si rifiuta di andare avanti, chiunque penserebbe che sia vittima della sua testardaggine e di non collaborazione.
Invece no, un asino si ferma per attenzione e precauzione. 

Per un cavallo che si presenta come “nobile destriero”, pieno di sé e del suo sapere (o potere) la soluzione migliore in ogni situazione è la corsa, potendo contare sulla sua agilità, ma per l’asino non è così: consapevole di non avere le capacità atletiche del cavallo, una corsa e una fuga istintiva senza riflettere sarebbero rischi troppo grandi; potrebbe infatti, non stando attendo a dove va, inciampare e cadere in errore, portando danno a sé e a Voi. 

Da qui nasce la spiccata attenzione di Dante, in caso di minaccia di allerta, da buon asino, Dante invece di fuggire riflette e pondera: quando cammina, spesso tiene la testa bassa, non per paura o vergogna, ma per spirito di osservazione e ponderando bene dove muovere il prossimo passo.

Dante in tutto il suo essere “asino” è attento, affidabile e ponderato. Ha una memoria eccezionale, quel che ha conosciuto e sperimentato una volta non lo dimenticerà mai più. È ciò di cui tutti hanno bisogno: curioso, generoso nell’approcciarsi e diffidente verso coloro che non si rapportano a lui in modo limpido.

Dante a differenza di molti altri è indipendente, estremamente capace di autogestirsi, di rapportarsi nella relazioni con l’altro, ma diffidente al punto giusto e caratterizzato da un sano individualismo.